parole in pixel

INFORMAZIONE + PARTECIPAZIONE = POTERE

giovedì 13 maggio 2010

ven 14 maggio Dulcamara live @ Sherwood Open Live - Rivolta Pvc

Venerdì 14 maggio alle ore 21.30 durante lo Sherwood Open Live al c.s.o. Rivolta Pvc quello che probabilmente sarà l'ultimo concerto del mio gruppo folk, i Dulcamara, di cui sono parole, voce e chitarra.

myspace.com/dulcamaraland

Il bambino invisibile e i suoi amici

Non avevo ancora scritto su questo blog che ho scritto un libro?

Ecco dove potete trovare tutte le info ;)
http://ilbambinoinvisibile.blogspot.com/

domenica 29 novembre 2009

Se io fossi sindaco

Mi è stato chiesto di esporre in 10 brevi punti (250 caratteri a punto) cosa farei se fossi sindaco di Venezia e Mestre...

dopo qualche riflessione ho stilato la lista che potete leggere su seiofossisindaco.org


.

sabato 3 ottobre 2009

Da dove nasce Spazi Franchi[n]? parte 1


Tre anni fa nacque Luoghi Comuni con l'intento di creare momenti e spazi sociali sfruttando quei luoghi e mezzi, che troppo spesso sono deserti o sono chiusi in qualche sgabuzzino in una polverosa attesa di essere utilizzati.

Quella di Luoghi Comuni era ed è un'assunzione di responsabilità rispetto alla società.

Un impianto audio in disuso o una stanza del comune vuota sono senz'ombra di dubbio uno spreco!
E' però compito dei cittadini prodigarsi per utilizzare queste possibilità quando esistono.

Questo è uno dei motivi che ha fatto nascere Luoghi Comuni: cogliere gli strumenti e i mezzi offerti dalle amministrazioni pubbliche per partecipare attivamente alla vita della società.

Con e per la stessa motivazione è vemuto alla luce Spazi Franchi[n], un progetto di rilettura (a partire dal nome) di un luogo, Villa Franchin, che non è riuscito ad imporsi quale perno e centro della vita giovanile del nostro territorio, nonostante ne avesse tutte le possibilità.

C'era, c'è e sempre ci sarà bisogno di spazi e luoghi di ritrovo ed aggregazione da parte dei giovani, alternativi a bar, discoteche e club, nei quali il maggiore fattore aggregante è l'alcool, per non parlare dell'intrattenimento televisivo e del computer e dell'assurda atomizzazione che causano (ognuno chiuso in casa a guardare tutti la stessa trasmissione).
Servono luoghi in cui potersi ritrovare e confrontare con stimoli sociali, culturali e artistici; che siano partecipati e nei quali ci si possa sentire a casa, che possano catalizzare ed essere humus fertile per far nascere quel senso di comunità che troppo spesso langue nelle spaesanti e spersonalizzanti città odierne.

Questo è quello che si propone di diventare Spazi Franchi[n] attraverso una ricca programmazione di attività che spazierà da concerti, microfoni aperti e reading a proiezioni, seminari monoporzione, mostre, tornei di giochi in scatol,a senza trascurare qualche laboratorio; Siamo però consci che la cosa importante sarà il clima caloroso e partecipato che avranno gli spazi.

Anche per questo si accettano già proposte per collaborazioni, serate, laboratori e concerti...
(scrivere a associazioneluoghicomuni@gmail.com )

Paolo Ticozzi
fondatore di Luoghi Comuni

giovedì 1 ottobre 2009

mio articolo su Spazi Franchi[n] per L'Alternatore


Disponibile qui l'articolo che ho scritto nel numero di settembre dell'Alternatore per promuovere Spazi Franchi[n] e lanciare la sua inaugurazione!

Come cos'è? spazi Franchi[n]?
http://lalternatore.forumcommunity.net/?t=31704463

PartecipAttivi, articolo per la rivista di VivaCittà

vi metto qui un'articolo in anteprima che apparirà sulla prima rivista di VivaCittà a proposito del progetto PartecipAttivi che Luoghi Comuni realizzerà nelle scuole!
vi lascio all'articolo


PartecipAttivi
un progetto di partecipazione e associazionismo nelle scuole di VivaCittà e Luoghi Comuni

“I ragazzi sono buoni a nulla, sono bamboccioni, non sanno muoversi nella società, tantomeno vi partecipano, figurarsi poi se hanno una minima progettualità!”
Se in parte può essere vero quanto si è provocatoriamente affermato qui sopra, personalmente penso che la società debba fare un po' di autocritica verso se stessa, perchè probabilmente parte della colpa di questa situazione è anche della sua.
Non voglio dunque soffermarmi sulla complessa questione dell'odierna condizione giovanile, con tutte le problematiche e le riflessioni del caso che si porta dietro, piuttosto intendo concentrarmi su cosa già fa la società, ma soprattutto cosa può fare per migliorare lo stato dell'arte. La società e le istituzioni spesso provvedono e si prodigano ad erogare servizi e risorse al fine di fornire i mezzi e le risorse necessarie ai giovani per realizzare qualcosa, ma questo non basta: non basta promuovere un bando pubblico per attività giovanili rivolto ad associazioni e gruppi informali, se la maggior parte dei giovani ha soltanto una vaga idea di cosa sia un associazione (figurarsi fondarla e gestirla) e non sa nemmeno cosa voglia dire il temine tecnico gruppo informale (che null'altro vuol dire che un gruppo di persone non formalmente cotituite in associazione).
Penso ci sia una mancanza di formazione rivolta ai giovani su associazionismo e terzo settore, inoltre strumenti, mezzi, servizi e istituzioni preposte ad aiutare i giovani spesso esistono, ma il vero problema spesso è venirne in contatto, l'informazione e la conoscenza, in questo campo come altrove, giocano un ruolo fondamentale.
Da queste considerazioni nasce il progetto PartecipAttivi, che consta di due momenti: il primo più a carattere teorico/informativo, che sarà formato da lezioncine di un'ora in orario scolastico rivolte ad alcune classi del triennio su mezzi, strumenti e servizi a disposizione dei giovani che vogliano attivarsi; il secondo, che si svolgerà a Spazi Franchi[n] in villa Franchin, che sarà di natura più pratica, e al quale ci potranno aderire i ragazzi su base volontaria che saranno portati a realizzare un proprio progetto sarà organizzato in tre passi:
il primo passo sarà quello in cui i partecipanti saranno stimolati a riflettere su bisogni e necessità che avvertono e a mettere in comune le proprie capacità, il secondo passo sarà quello di delineare un progetto in base a quanto emerso in precedenza, l'ultimo passo sarà quello di realizzarlo avendo anche un piccolo budget a disposizione, in tutto questo cammino saranno seguiti, coordinati ed aiutati da alcuni di noi dell'associazione Luoghi Comuni che da anni ci occupiamo di associazionismo, partecipazione e progettualità.
PartecipAttivi vuole essere una scommessa sui giovani e giovanissimi, un momento di informazione e formazione pratica per dar loro le basi per partecipare attivamente alla vita pubblica, perché siamo convinti che i giovani d'oggi se opportunamente stimolati possano fornire un importante contributo alla nostra società.

Paolo Ticozzi
presidente dell'ass. Luoghi Comuni

domenica 27 settembre 2009

nuova era di questo blog

Inizialmente questo blog era nato per contenere link a notizie e siti interessanti,
ma il tempo per raccoglierli e commentarli è poco e ci sono mezzi più rapidi e veloci di condivisione virtuale.

Questo blog va decisamente ripensato...
penso che semplicemente muterà forma, e terrà semplicemente traccia delle evoluzioni delle mie attività.

In particolare Luoghi Comuni, ma non solo...
presto il post sull'inaugurazione il 4 ottobre di Spazi Franchi[n]...

giovedì 9 aprile 2009

Il business delle armi. Qui la crisi non c'è - di Massimo Solani

Il business delle armi. Qui la crisi non c'è
di Massimo Solani

La crisi non abita da queste parti. Anzi, il mercato italiano delle armi da guerra è in salute come mai prima d’ora. Una montagna di soldi che nel 2008 è finita nelle casse delle aziende produttrici e della banche che hanno “ospitato” le transazioni finanziarie fra i produttori e clienti. E in tempi di crisi e di pace, almeno ufficiale, il dato elaborato nelle scorse settimane dal ministero dell’Economia è ancora più sorprendente: +222% nel 2008, per un volume d’affari che ha superato quota 4,2 miliardi di euro contro l’1,3 del 2007.

Decisa anche l’impennata delle esportazioni autorizzate, che nel 2008 sono salite a quota 3,7 miliardi di euro contro l’1,2 dell’anno precedente. Numeri che la direzione quinta del dipartimento del Tesoro, l’ufficio per la prevenzione dei reati finanziari, ha trasmesso nei giorni scorsi alla Presidenza del Consiglio e che Palazzo Chigi ha inserito nel paragrafo 2.4 del rapporto «sui lineamenti di politica del governo in materia di esportazione, importazione e transito dei materiali d’armamento».

E a monte dell’incremento del volume d’affari, secondo i dati del Mef, c’è l’aumento delle autorizzazioni concesse nel 2008 agli istituti bancari per le transazioni economiche: 1612 contro le 880 del 2007. Anche per questo nel rapporto, Palazzo Chigi ha sottolineato con soddisfazione che «l’industria italiana per la difesa ha, quindi, consolidato e incrementato la propria presenza sul mercato globale dei materiali per la sicurezza e difesa». E nel 2008 sono stati proprio i paesi Ue e Osce i partner principali d’affari delle aziende italiane (il 63,6%), che hanno fatto però affari d’oro anche in Asia (19% degli scambi) e Medioriente (4,3%).

Preoccupa, invece, che quasi il 4% delle esportazioni di armi da guerra prodotte dalle industrie italiane sia finito nei paesi dell’Africa dove sempre più spesso sono in corso sanguinosissimi conflitti armati mai dichiarati e sistematicamente ignorati dai media e dai governi occidentali. Fra i paesi extra Ue maggiori destinatari delle armi italiane ci sono la Turchia, la Libia e l’Algeria. E ancora: Nigeria, Kuwait, Arabia Saudita ed Emirati Arabi e Venezuela. Fra le aziende per cui il 2008 è stato un anno particolarmente fortunato in termini di transazioni finanziarie concluse, c’è la Agusta (della galassia Finmeccanica) che da sola ha coperto il 37,2% del mercato, contro il 9,48% del 2007.

Un aumento generato soprattutto da un importante accordo con la Turchia per la fornitura di elicotteri “da combattimento”. Seconda nella lista la “Fincantieri Cantieri navali italiani” che ha coperto il 7% del mercato italiano degli armamenti. Di poco inferiore la fetta coperta dalla Oto Melara (azienda del consorzio Iveco Fiat-Oto Melara, controllata da Finmeccanica, produce soprattutto carri armati e mezzi cingolati) che nel 2008 è salita a quota 6,9% contro il 3,8% dell’anno precedente. Ma un mercato così florido non è stato una manna dal cielo soltanto per le aziende produttrici.

Una montagna di soldi, infatti, è circolata anche sui conti correnti di buona parte delle banche che operano in Italia, con evidenti guadagni anche per gli stessi istituti di credito che finanziano l’esportazione. Fra questi, nel 2008, è stata la Bnl a coprire una importante quota del mercato delle transazioni fra aziende e “clienti”: è del 33,8% la fetta raccolta dalla banca entrata nella galassia Bnp Paribas, contro il 5,21% dell’anno precedente. Stabile la Deutsche Bank (14,03%) seguita dalla Societe Generale, la seconda banca francese la nona in Europa per capitalizzazione, con l’11,4%. Segnalate nel rapporto anche le quote di mercato coperte da Intesa San Paolo (4,79%), Banco di Brescia (4,7%) Citybank (3,7%) e Cassa di Risparmio di La Spezia (2,36%). Dati questi che il ministero dell’Economia e la Presidenza del Consiglio sono obbligati a fornire in virtù di quanto previsto dalla legge 185/90.

Un testo che individua la procedura necessaria per ogni compravendita di armamenti e che soltanto in parte riesce a fare chiarezza in un mercato troppo spesso fatto di ombre. Prima di iniziare le trattative per un qualsiasi contratto, infatti, le aziende che fabbricano armi da guerra sono obbligate a chiedere l’autorizzazione al ministero degli Esteri (nel caso si tratti di merci) o allo Stato Maggiore della Difesa (per la cessione di servizi). Ottenuto il nulla osta alla trattativa contrattuale, prima della chiusura dell’accordo, le aziende contattano gli istituti di credito che forniranno i conti corrente per la transazione. Il luogo fisico, cioè, dove transitano i soldi per il pagamento. E sono le banche a chiedere l’autorizzazione al Ministero dell’Economia per la chiusura della procedura di incasso.

Per questo ogni anno, dal 2006 ad oggi, è la direzione prevenzione dei reati finanziari a redigere le statistiche che poi confluiscono nel rapporto annuale della Presidenza del Consiglio. Che nei giorni scorsi, attraverso l’ufficio del Consigliere Militare di Palazzo Chigi, ha incontrato i rappresentanti delle Ong interessate al controllo delle esportazioni e dei trasferimenti dei materiali d’armamento ribadendo il proprio «sforzo per continuare il dialogo con la finalità di favorire una più puntuale e trasparente informazione nei temi d’interesse». Uno sforzo che però rischia di infrangersi sugli scogli nascosti nelle zone grigie di una materia che spesso sfugge ai controlli ufficiali e solletica l’appetito di faccendieri senza scrupoli e interessi che nulla hanno a che vedere con l’etica.

E non è un caso se, come scrive palazzo Chigi nel rapporto, nel 2008 «sono state autorizzate transazioni bancarie relative a pagamenti per compensi di intermediazione, riferite alle sole esportazioni definitive, per un totale di circa 66,72 milioni di euro contro i 21,1 del 2007». Affari d’oro, quindi, anche per intermediari senza nome che non sono in nessun modo monitorati dalle autorità. Del resto anche il ministero dell’Economia, nel trasmettere i propri dati a Palazzo Chigi ha messo nero su bianco l’incapacità del Mef di controllare l’entità dell’attività di credito concessa dalle banche alle ditte al di fuori delle autorizzazioni ufficiali alle transazioni. Ma c’è di più: il governo, infatti, sta recependo le nuove norme decise dall’Unione Europea che di fatto sottraggono al controllo preventivo del ministero dell’Economia qualsiasi transazione di mercato interna alla Ue. Ossia la stragrande maggioranza del volume d’affari delle aziende d’armamento italiane (nel 2008 il 63,6%). «E basterà una semplice triangolazione fra paesi membri - spiega un tecnico - perché intere partite escano dal controllo ufficiale inghiottite dal buio».
09 aprile 2009

mercoledì 8 aprile 2009

Park Attack @ parchetto in via piave


Data:mercoledì 15 aprile 2009
Ora: 18.30 - 20.00
Luogo: parchetto di via piave
Indirizzo: via piave, Mestre (Ve)

Luoghi Comuni e AmicoAlbero continuano la loro collaborazione per Park Attack!

Sarà un momento di festa nel quale piantaremo qualche albero e staremo insieme e riabitare e riappropriandoci della nostra città

vi aspettiamo...
ci sarà musica, danze popolari e qualche bicchiere di vino!

martedì 7 aprile 2009

intervento su carmilla a proposito del terremoto

link all'intervento su Carmilla OnLine a proposito del terremoto
http://www.carmillaonline.com/archives/2009/04/003002.html, si intitola Macerie ed è di Alessandra Daniele

sabato 28 marzo 2009

Un mio racconto su Repubblica.it

un mio racconto su Repubblica.it
link qui

giovedì 19 marzo 2009

neofascisti fuori dalle fogne

Servizio della tv di repubblica sui gruppi neofascisti di Roma.
In tempi come quelli di oggi penso sia necessario, la conoscenza e la partecipazione sono le armi più grandi.
Non si può più tacere...
http://tv.repubblica.it/copertina/fuori-dalle-fogne/30659?video

Presa diretta - Caccia agli zingari

Presa Diretta - Caccia agli zingari - Mestre - parte 1 di 2


Presa Diretta - Caccia agli zingari - Mestre - parte 2 di 2

avaaz - Liberiamo i prigionieri birmani in favore della democrazia


Ricevo e pubblico da Avaaz

Cari amici,
I pacifici attivisti birmani a favore della democrazia si stanno appellando al Segretario Generale dell'ONU Ban Ki Moon per assicurare il rilascio dei prigionieri politici. Appoggiali -
Firma la petizione


Il leader democratico birmano e vincitore del Premio Nobel per la Pace, Aung San Suu Kyi, ha trascorso gli ultimi 13 anni detenuta dalla giunta militare birmana. Lei e migliaia di monaci e studenti sono stati imprigionati per aver sfidato coraggiosamente il loro regime brutale con appelli alla democrazia. Questa settimana un barlume di speranza si è acceso per il loro rilascio, e per noi è tempo di appoggiarli.

Mettendo a rischio la propria incolumità parlando dei propri amici detenuti, questa settimana gli attivisti birmani hanno richiesto il rilascio di Aung San Suu Kyi e di tutti i prigionieri politici ed hanno lanciato un appello al mondo affinché li aiutasse. Dal momento che la crisi economica globale rende il flusso di aiuti più essenziale, i generali birmani stanno diventando più vulnerabili alla pressione internazionale, ma abbiamo bisogno di una valanga di firme al Segretario Generale dell'ONU Ban Ki Moon per far in modo che questa diventi una priorità assoluta. Segui il link per firmare la petizione, ed inoltra questa email per assicurare che lei ed i suoi compagni detenuti siano liberati:

http://www.avaaz.org/it/free_burma_political_prisoners

Gli organizzatori birmani hanno stabilito un obiettivo di 888,888 firme. Il numero 8 è significativo nella cultura birmana, e la giunta al potere è estremamente superstiziosa - un numero così alto e significativo può avere un'influenza speciale su di loro. Ma questo tema non compare nei titoli dei giornali, così per raggiungere i nostri numeri abbiamo bisogno di inoltrare questa email e persuadere i nostri amici ad aiuare.

Aung San Suu Kyi è il volto internazionale della lotta per la democrazia in Birmania. E' stata detenuta numerose volte a partire dal 1988. Adesso è agli arresti domiciliari e non le è permesso alcun contatto con il mondo esterno.

Ma la crescente pressione internazionale sta funzionando -- A dicembre, 112 ex presidenti e primi ministri di 50 paesi hanno inviato una lettera al Segretario Generale dell'ONU Ban Ki-moon sollecitandolo a fare pressioni per il rilascio di tutti i prigionieri politici, e 20 prigionieri politicisono stati rilasciati a febbraio dopo che una delegazione delle Nazioni Unite aveva visitato il paese.

Le fonti adesso riferiscono che il regime militare ha paura di questo appello online massiccio e unificato all'ONU --più di 160 gruppi birmani in 24 paesi stanno partecipando alla campagna. Ma è necessario che tutti noi e tutti ii nostri amici firmino la petizione per attirare l'attenzione di Ban Ki Moon. Avaaz ha già agito in precedenza per la Birmania -- possiamo farlo di nuovo. Clicca qui per fermare gli arresti e la brutalità:

http://www.avaaz.org/it/free_burma_political_prisoners

Questa è una di quelle occasioni in cui se agiamo in numero sufficiente possiamo fare veramente la differenza. Unisciti ai coraggiosi attivisti democratici birmani detnuti e nascosti ed aiuta a porre fine a questa violenta repressione.

Con speranza e solidarietà,

Alice, Ricken, Pascal, Graziela, Veronique, Iain, Paul, Luis, Paula, Brett e l'intero team Avaaz

Fonti:

http://www.adnkronos.com/IGN/Esteri/?id=3.0.3101551735

http://www.sudestasiatico.com/2009/03/13/myanmar-ong-lanciano-campagna-per-liberazione-prigionieri-politici/

http://it.peacereporter.net/articolo/14146/Myanmar,+il+regime+stringe+la+morsa

http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/340

mercoledì 18 marzo 2009

conferenza "Indossare l'Etica" organizzata da Il Pulego


Ricevo e pubblicizzo questa iniziativa ogranizzata Il Pulego

Buongiorno a tutti,
lunedì 23 marzo alle 21 presso il Teatro ai Frari, calle Drio l’Archivio-San Polo 2464Q, si terrà la conferenza organizzata da Il Pulego "Indossare l'etica", interverrà Deborah Lucchetti, portavoce della Campagna Abiti Puliti, sezione italiana della Clean Clothes Campaign, attualmente presidente di Fair.
Di cosa si tratta ?
La campagna abiti puliti ha come obbiettivo primario quello di costringere le grandi marche dello sport e della moda ad impegnarsi affinché, all'interno di tutta la filiera produttiva, sia garantito il rispetto della dignità umana e dell’ambiente; il rispetto delle leggi, formali e dell’etica. Sensibilizzare quante più persone possibile su questo tema e l'unico strumento che abbiamo perché le grandi multinazionali riconoscano pari diritti ai lavoratori di tutto il mondo.....
per approfondire:
http://www.abitipuliti.org:8080/abitipuliti/

Viva Città - un bilancio partecipato per i giovani di Mestre e Venezia


Ricevo e pubblico volentieri:

L'invito all'iniziativa della locandina allegata potresti averlo già ricevuto. Si tratta di un'occasione preziosa per ideare e sviluppare iniziative culturali, artistiche, musicali, sociali,...
Questa volta i fondi già ci sono, ora bisogna metterci le idee
Data l'importanza dell'iniziativa io ti rinnovo l'invito:

Presentazione del progetto Vivacittà
incontro con Luana Zanella
(Assessora alla Cultura e ale Politiche Giovanili di Venezia)
mercoledì 25 marzo 2009 alle ore 17.00
a Venezia, Sala del Consiglio Comunale a Cà Farsetti (Rialto)

[e, per questioni logistiche, ti chiedo di segnalarci se parteciperai e in quanti sarete (dobbiamo gestire i posti del consiglio comunale). Grazie!!!]

Dato che questa mail è rivolta a associazioni, gruppi informali, curatori, musicisti, e molti altri.. vi racconto un po' che cosa è Vivacittà e come si svilupperà.
Senza tanti giri di parole, Vivacittà è un progetto di bilancio partecipativo. Dopo anni di sforzi siamo finalmente riusciti a convincere una parte del Comune di Venezia che è inutile distribuire pochi fondi a casaccio tra le associazioni o gli artisti o i musicisti.
E' molto più intelligente chiamare questi cittadini fin dall'inizio e costruire con loro delle idee e dei progetti e sulla base di questi recuperare i fondi necessari.
In questo progetto, la grande novità è che i fondi già ci sono, pertanto sarà possibile costruire progetti e azioni mirate in funzione di queste risorse.
Tra fine marzo e gli inizi di giugno 2009, quindi, organizzeremo un ciclo di 5 incontri pubblici aperti a tutta la cittadinanza per costruire un progetto artistico, culturale, sociale e musicale per la città di Venezia e Mestre.
A partire da settembre 2009 sarà possibile metterlo in pratica.
Vi aspettiamo numerosi!
Non perdiamo l'occasione di dimostrare che i cittadini sanno essere più bravi delle istituzioni a gestire i fondi pubblici!

ps Ricordate di segnalarci la vostra partecipazione all'iniziativa (anche a questa mail) e di far girare l'appuntamento tra i vostri contatti

link all'evento in FB qui

martedì 17 marzo 2009

Articolo di Eco su l'espresso sui rumeni

link rapido

Su l'espresso tagliente articolo "Maledetti rumeni" di Umberto Eco

Iniziativa contro il ddl Orsi sulla caccia

posto qui volentieri questo materiale che mi è arrivato per mail

Appello contro la riforma della legge sulla caccia
Cosa puo' fare ogni singolo cittadino per esprimere democraticamente il
proprio dissenso verso questa devastante, antistorica e ignorante proposta
di liberalizzazione estremista della caccia. Carta, penna e francobollo sono
molto meglio di e-mail e "petizioni on line"!

La materia della conservazione della fauna selvatica è troppo delicata per
essere lasciata in appannaggio a parlamentari che si riconoscono solo nelle
istanze della più retriva lobby "calibro 12", e che strizzano l'occhio verso
forme di caccia che sinora sono considerate dalla legge come atti di
bracconaggio.

Chiediamo dunque a tutti coloro cui sta a cuore la difesa degli animali di
mandare una lettera (proprio una lettera scritta e spedita per posta! Pare
che questo vecchio sistema sia molto più efficace delle e-mail che vengono
cestinate) esprimendo il proprio fermo ma garbato dissenso:

* al Presidente della Commissione Ambiente del Senato, Senatore Antonio
D'Alì
* al Vice-presidente della Commissione Ambiente del Senato, Senatore
Cesarino Monti
* al Presidente del Gruppo PDL al Senato, Senatore Maurizio Gasparri

Indirizzo:

c/o Senato della Repubblica
Palazzo Madama
00186 Roma

oppure via fax:

Gruppo Parlamentare Il Popolo della Libertà - Senato della Repubblica
Palazzo Madama
via della Dogana Vecchia, 27
00186 - Roma
Fax 0667063585

Esempio di testo:

Egregio Senatore………

vorrei esprimere il mio netto dissenso circa i contenuti del testo unificato
delle proposte di legge in materia di esercizio della caccia, adottato come
base di discussione dalla XIII Commissione Territorio/Ambiente del Senato in
data 11/3/2009, perché -tra l’altro- ritengo assolutamente incompatibile con
la necessaria tutela del nostro patrimonio faunistico:

L'estensione degli orari di caccia per mezzora dopo il tramonto (art.18), la
rimozione del divieto di caccia nelle aree incendiate (art. 34), la
possibilità di cacciare nelle foreste demaniali (art. 9), l’introduzione
della caccia da natanti (art. 20) attualmente vietata, il nomadismo sul
territorio nazionale dei cacciatori di fauna migratrice, l’aumento delle
specie utilizzabili in numero illimitato -e senza anellini identificativi
della legittima provenienza- nell'odiosa pratica dell'impiego dei richiami
vivi (art. 4), la riduzione delle modalità di caccia praticabili con opzione
in via esclusiva (art. 11), la mancata limitazione del numero di colpi per
le carabine in violazione della legge 503/81 che ratifica la convenzione di
Berna (art. 13), l’uso di civette vive come zimbelli (art. 22), la caccia
alla fauna stanziale nei valichi montani che agevolerebbe spari illeciti
contro i migratori (art. 22), l’esclusione dei guardiaparco dai soggetti
attualmente preposti al rispetto della legge (art. 28), nonchè
l’introduzione dell’attestato di tirocinio che consentirebbe ai sedicenni
accompagnati di esercitare la caccia con un fucile (art. 11).

Chiedo che il testo in oggetto non venga posto in votazione perché
gravemente pericoloso per la salvaguardia del nostro patrimonio faunistico.

nome, cognome, indirizzo
Firma
----------------

sabato 14 marzo 2009

Emergenza Stupri, cronaca di n altro pianeta

link rapido qui
Su Carmilla un racconto per riflettere

“Emergenza stupri”, strillavano i telegiornali. “Uno stupro ogni tre è commesso da un pelagiano”, ribattevano i quotidiani. “I pelagiani attentano al governo e usano lo stupro come un’arma destabilizzante”, esclamò il gerarca di Oristarte. - Alberto Prunetti

link rapido qui

giovedì 12 marzo 2009

rapporto di Msf

link rapido

su Repubblica un bell'articolo sul rapporto di medici senza frontiere a riguardo dello spazio sui mezzi di informazione dedicato a situazioni gravi del Sud del mondo:
L'attenzione scende di anno in anno


Msf mette nel mirino i media italiani
"Crisi umanitarie sempre più ignorate"

di CARLO CIAVONI

mercoledì 11 marzo 2009

Efficienza energetica per l'europa


ricevo da avaaz e pubblico:
link rapido


Boiler, frigoriferi, TV e altri prodotti che sono nelle nostre case producono il 50% dell'inquinamento da carbonio!

L'Europa potrebbe raggiungere metá dei suoi attuali obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio entro il 2020, e combattere il cambiamento climatico, soltanto esigendo che questi elettrodomestici seguano standard di efficienza energetica. Questo permetterebbe a tutti noi di risparmiare sulla bolletta dell'elettricità.

All'insaputa della società civile, i legislatori di ciascuna nazione europea stanno per accordarsi su un nuovo insieme di standard. Ma interessi industriali "forti" stanno facendo pressione per rendere inoffensive le proposte .

Una protesta pubblica importante puó ancora sconfiggere i lobbisti delle industrie, ma il tempo é poco -- firma la petizione qui sotto - sará consegnata questa settimana ai decision-maker dell'Unione Europea a Bruxelles - Avaaz


per firmare clicca qui

martedì 10 marzo 2009

Liste civiche a cinque stelle

domenica 8 febraio c'è stata a Firenze un'assemblea di liste civiche e meetup promossi da Grillo ecco qua qualche materiale interesante



qui la carta di firenze, punti fermi per le liste civiche a cinque stelle portate avanti da Grillo

Amnesty International - appelli


Amnesty International è una ong molto importante che si occupa di diritti umani.
E' bene conoscerla un po' meglio
qui il suo sito,
qui la sezione in cui si presenta,
qui dove racconta come si muove e come agisce.

In sintesi il suo lavoro è quello di monitorare il rispetto dei diritti umani nel mondo e tentare di portare alla luce casi di violazioni, promuovendo appelli e raccolte firme per fare pressione sui governi.

qui trovate gli appelli e le azioni urgenti (che potete e siete fortemente invitati a firmare)
qui trovate le buone notizie ( quando le raccolte firme e le pressioni sui governi sono davvero servite a qualcosa, per convincervi che davvero si riesce a fare qualcosa)


PS come fare ad essere tempestivamente informati di quando ci sono nuovi appelli??
iscrivetevi ai feed degli appelli azioni urgenti qui
per chi non sapesse cosa sono i feed lo può imparare qui e su questo breve video
PS2 già che ci siete potreste iscrivervi anche ai feed di questo blog qui

lunedì 9 marzo 2009

ancora dal Boldù - manifestazione mart 29 marzo 09 ore 19


Manifestazione x salvare il Boldù - Dobbiamo essere in tanti!!!
martedì 10 marzo 2009
Ore 19.00
Ritrovo nel Campo davanti al Boldù

NON DIAMOCI PER VINTI!!!
Con la chiusura del Boldù non se ne andrebbe solo uno spazio dove far mostre, proiezioni, concerti, incontri e vivere una socialità positiva, ma anche un altro frammento del tessuto sociale e comunitario, e, come si sa, una volta andato non torna più....
INVITIAMO AD ADERIRE E A PARTECIPARE: i giovani che in questi anni hanno frequentato lo spazio, gli utenti del Centro di Salute Mentale di Palazzo Boldù e i loro familiari, i cittadini stanchi di vedere i propri figli obbligati ad andarsene da Venezia, l'associazionismo cittadino, tutta la cittadinanza.

sabato 7 marzo 2009

intervento di Jacopo Fo all'assemblea delle liste Civiche di Beppe Grillo

link rapido

Jacopo Fo ci regala con un giorno di anticipo il suo intervento per l'assemblea sulle liste civiche di Beppe Grillo di domani a Firenze.
Per me è molto bello, dà ossigeno ad una nuova possibilità.
leggete qui

qualche estratto:

Continuare a criticare Berlusconi e il PD e' necessario ma un po’ sterile: non crea niente di buono nella nostra vita quotidiana.
La malattia degli italiani e' la sfiducia, la cura sono le azioni che creano piccoli cambiamenti concreti, momenti di cooperazione che hanno successo.


Anche perche', come tutti i gruppi politici, anche le liste di Beppe Grillo devono fare i conti con il problema strutturale della politica: per arrivare a governare devi essere bravo a comunicare. Ma non e' detto che il piu' bravo a parlare sia poi il migliore amministratore. Lo stesso vale all’interno dei gruppi: sono i piu' bravi a convincere tutti quelli che poi diventano leader.
Ma se fin da subito ci occupiamo di prodotti veri invece di chiacchiere, allora succede che contera' di piu' chi riesce a organizzare una cooperativa che ha costruito case ecologiche a un buon prezzo rispetto a chi e' abile a sciacquarsi la bocca con l’ecologia.
Varrebbe la pena di seguire questa via imprenditoriale alla politica soltanto per togliersi il fastidio di trovarsi fra qualche anno con nuovi leaderini dalla lingua sciolta che vogliono amministrare un comune ma non sarebbero capaci di gestire neanche un acquisto consociato di carote.

Storia del centro culturale LaSvolta

video storia del centro culturale qui

Del centro culturale la svolte ne avevo già parlato qui

Social Network per le buone azioni

Nasce social network per le buone azioni:link rapido qui

Haiti, quello che nessuno dice

Link rapido qui da http://www.jacopofo.com/

Carissimi,
il Cacao di oggi non contiene una buona notizia, anzi, e' esattamente il
contrario.
In questi giorni il governo degli Stati Uniti ha ripreso le espulsioni
di migliaia di haitiani, sono gia' state rimpatriate 30mila persone ma
la cifra finale potrebbe decuplicare.
Personaggi dello spettacolo, avvocati, sostenitori di Haiti si stanno
muovendo per cercare di salvare da morte certa queste persone, costrette
a ritornare in un Paese distrutto dagli uragani e dalla fame.
Nessuno parla di Haiti, nessuno da' notizia di quanto sta avvenendo
nelle coste della Florida.
Per questo vi chiediamo di aiutarci a dare quanto risalto e' possibile a
questa notizia, qui di seguito trovate un articolo pubblicato da Stephen
Lendman che riassume al meglio la situazione. E' l'unico abbastanza
completo che siamo riusciti a recuperare in rete dopo che un amico
haitiano ci aveva avvisato di quanto sta avvenendo in questi giorni. Il
nostro amico e' in Florida, in questo momento anche lui impegnato in una
sembra disperata azione diplomatica.
Siamo certi che ci aiuterete a diffondere questa notizia, sperando che
si cominci a parlare di in paese dove da anni e' in atto un vero e
proprio genocidio.

continua a leggere l'articolo qui
Per saperne di piu' sulla situazione di Haiti vedi anche
http://www.selvas.org/newsHA0208.html

venerdì 6 marzo 2009

I CENTRI DI CULTURA NON VANNO CHIUSI

purtroppo oltre al centro culturale boldù (Venezia) che è a rischio chiusura, c'è il centro Las Volta (o La Svolta che dir si voglia) di Mogliano che è già stato chiuso, nonostante le manifestazioni e gli accorati appelli dei giovani.
Ecco un evento (link all'evento in FB qui) per sostenere la riapertura della svolta e non solo:

I CENTRI DI CULTURA NON VANNO CHIUSI
Sabato 7 Marzo ore 17 - 21
Piazza Caduti - Mogliano

Interverranno:
-Operatori storici del Progetto Giovani di Mogliano Veneto
-Il coordinatore del Progetto Giovani fino al 2007 Gilberto Maccaluso
-L'associazione LaSvolta
- PORTAVOCE DEL Progetto RIUZIONE DEL DANNO
- PORTAVOCE DEL CENTRO CULTURALE BOLDU' (TBC)
- Le associazioni, gli enti e le agenzie che hanno collaborato con LaSvolta

E' invitata la cittadinanza tutta, le associazioni, le istituzioni, le forze politiche, la stampa.
SE ANCHE TU SEI UN CITTADINO MOGLIANESE, SE HAI FREQUENTATO LaSVOLTA, SE SOSTIENI ANCHE TU LA CAUSA, FAI GIRARE FRA I TUOI CONTATTI QUESTO COMUNICATO.....

INFO su La Svolta (Myspace) (Facebook)

Netstrike per il Boldù

Netstrike per il Boldù (Tutto preso da qui)
Una nuova forma di protesta per sostenere il Boldù
Un'azione di Netstrike.
(Tra Venerdì=oggi e Martedì prossimo.)
Ognuno di noi manda (e fa mandare da amici e parenti) una o più mail (anche una decina al giorno se volete sostenerci davvero) durante il week-end a questi tre indirizzi:
sindaco@comune.venezia.it
direzione.generale@ulss12.ve.it
assessora.zanella@comune.venezia.it
Perchè non le cestinino d'ufficio nell'Oggetto mettete cose diverse tipo: richiesta informazioni, comunicazione urgente, comunicazione, ecc ecc (no parolacce o bestemmioni, please).
Nel corpo del messaggio vi chiediamo invece di scrivere tutti: "Il Boldù non si butta! Venezia non si affonda!".
Inoltrate questa mail ad altri vostri contatti. Grazie!!!

per altre info qui
evento in facebook qui

Prodotto sociale, a ciascuno il suo

di Giorgio Lunghini, tratto da www.ilmanifesto.it

Secondo la teoria economica dominante (la teoria neoclassica, quella che viene insegnata nella maggior parte dei corsi universitari e praticata poi dai responsabili delle politiche economiche nazionali e sovranazionali), il prodotto sociale dovrebbe essere distribuito tra i diversi «fattori» della produzione in proporzione al contributo che ciascuno di questi fattori ha dato al prodotto. Ai proprietari delle risorse naturali, finanziarie o tecnologiche, la rendita; ai proprietari del capitale il profitto; ai lavoratori i salari.
Dal punto di vista teorico la questione è molto complicata, tuttavia la rendita dipende soltanto dal diritto di proprietà e l'unica giustificazione ragionevole dei profitti è il lavoro di direzione e il compenso per il rischio. Che i lavoratori abbiano un ben fondato diritto ad alti salari, se non proprio a tutto il prodotto, dovrebbe essere pacifico. Gli stessi cultori della teoria dominante dovrebbero convenire che se il prodotto sociale si riduce, chi non ne ha meritato una parte dovrebbe restituire il maltolto. In generale per via fiscale, in molti casi per via giudiziaria.

Alti salari contro la recessione

Gran bell articolo tratto da sbilnciamoci.info di Anna Simonazzi, Roberto Schiattarella link rapido qui

Alti salari contro la recessione
La crisi ci costringe a cambiare. Politiche di redistribuzione del reddito sono essenziali per imboccare una nuova strada di sviluppo. Per farlo, serve un intervento pubblico non limitato alle politiche fiscali e un nuovo patto sociale, in direzione opposta a quella dell'accordo del 22 gennaio

Le notizie che appaiono ogni giorno sui giornali, delineando i contorni di una crisi sempre più difficile, hanno creato ormai una consapevolezza diffusa che quella che stiamo vivendo non è semplicemente una fase negativa dal punto di vista della congiuntura. E’ in qualche modo un momento di svolta che mette in discussione il modo stesso in cui è avvenuto lo sviluppo economico negli ultimi decenni.
continua a leggere...

giovedì 5 marzo 2009

Smaltimento rifiuti elettronici

Campagna promossa da GreenPeace Italia, link rapido http://www.greenpeace.org/italy/campagne/inquinamento/hi-tech/cyber-ewaste

Una buona notizia sul fronte delle aziende hi-tech: dopo mesi di campagna in tutto il mondo, Philips ha finalmente accettato le richieste di Greenpeace. In particolare, la multinazionale si impegna a offrire ai propri clienti servizi globali di ritiro e riciclo dei propri prodotti a fine vita.

In Italia invece ancora nessuna svolta sul piano normativo. Nel nostro Paese il sistema di gestione dei rifiuti elettronici non è ancora decollato. Manca all’appello il “Decreto Semplificazioni”, che obbliga la distribuzione a ritirare gratuitamente un prodotto hi-tech usato al momento dell’acquisto di un nuovo articolo simile. Questo decreto doveva entrare in vigore entro il 28 febbraio 2008. Dopo un anno, il nostro ministro dell’Ambiente ancora dorme!

AGISCI ORA: Scrivi subito all’ On. Stefania Prestigiacomo,
ministro dell’Ambiente

Visita il sito “Elettronica verde”

mercoledì 4 marzo 2009

RACCOLTA FIRME per una Commissione d'inchiesta indipendente per le "Guerra al terrore di Bush"

Copincollo direttamente dal sito di Avaaz.org


Ciao,

Benché non ci sia nelle news - questa settimana, Il Senato degli Stati Uniti sta discutendo se istituire una Commissione d'Inchiesta indipendente per indagare negli atti illeciti avvenuti durante la "Guerra al terrore" di Bush. Gran cosa! Una tale inchiesta potrebbe avere delle conseguenze massicce a livello globale, e se propriamente istituita potrebbe avere il potere di scoprire cosa é realmente accaduto a Guantanamo Bay ed anche raggiungere i vertici della catena di comando. Se siamo abbastanza a dire chiaramente al Governo Americano che sosteniamo un'inchiesta effettiva e reale potremmo accelerare il dibattito.
Clicca qui per firmare una petizione globale.
L'ho appena fatto e richiede un secondo:

http://www.avaaz.org/it/end_the_war_on_terror/98.php?CLICK_TF_TRACK


sotto troverai anche un email con ulteriori informazioni sulla campagna.

Grazie!

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Cari amici,

Questa settimana, il Senato degli USA sta facendo i primi passi per la creazione di una commissione indipendente che indaghi la guerra al terrore di Bush -- un’inchiesta indipendente sulle torture, la detenzione, le intercettazioni e i trasferimenti illegali verso prigioni segrete in tutto il mondo. Questo è un passo avanti molto importante, ma come c’era da aspettarsi ci sono in gioco potenti interessi che vogliono insabbiarlo.

Una Commissione d’Inchiesta è essenziale per svelare la reale portata di otto anni di coperture, perchè i colpevoli si prendano la propria parte di responsabilità e per impedire che ingiustizie di questo genere accadano nuovamente. Manderebbe un forte segnale del fatto che gli Stati Uniti vogliono riparare i danni fatti da Bush in questi anni ai diritti umani, e al tempo stesso rafforzerebbe la lotta al terrorismo.

Ma senza un forte sostegno globale e degli USA, i Senatori Statunitensi potrebbero non raggiungere i numeri necessary per creare la commissione. Firma la petizione -- che sarà presentata alla Commissione di Giustizia del Senato prima che prendano una decisione questa settimana – e aiutaci a stabilire un’inchiesta reale e significativa:

http://www.avaaz.org/it/end_the_war_on_terror/98.php?CLICK_TF_TRACK

Dopo 8 anni di danni, questa campagna per la giustizia ha molto da rivelare. L’udienza di questa settimana darà via a un processo che si estenderà per tutto il 2009, e mentre questa petizione cresce, le nostre voci saranno sottoposte ai poteri decisionali ad ogni passo. Ma tutto parte da una Commissione d’Inchiesta accurata e risoluta - non solo per porre fine all’impunità, ma perché sia sicuro che i rapimenti, i decessi e le sparizioni di Guantanamo non si ripetano mai più.

Ciò che preoccupa è che la cosiddetta guerra al terrore non è ancora finita. La scorsa settimana il Dipartimento di Giustizia di Obama ha detto, come avevano dichiarato sotto Bush, che i detenuti presso le strutture americane a Bagram, Afghanistan non hanno nessun diritto legale per combattere contro la propria detenzione. Di contro, in un capovolgimento eclatante è stato separatamente annunciato che l’unico nemico combattente rimasto sul suolo Americano sarà alla fine giudicato da una corte civile americana.

Queste decisioni contrastanti rivelano un’Amministrazione ancora indecisa. Questo è il momento di tracciare una linea di demarcazione con una Commissione bi-partisan che si lasci il passato alle spalle e dia più potere a un’Amministrazione impegnata sul fronte dei diritti umani, che condanni definitivamente le torture, che si opponga a detenzioni arbitrarie e che stia dalla parte della legge nella guerra al terrorismo e in tutte le sue relazioni globali.

http://www.avaaz.org/it/end_the_war_on_terror/98.php?CLICK_TF_TRACK

Finché gli errori degli anni di Bush saranno tenuti segreti e nessuno si prenderà la responsabilità per le suddette pratiche e queste continueranno a essere tollerate, sfiducia e violenza tra le nazioni non faranno che crescere. Piantiamo un seme della speranza, per celebrare un impegno comune leggendo questa buia pagina della storia prima di voltarla.

Con speranza,

Brett, Alice, Pascal, Ricken, Paula, Ben, Graziela, Paul, Iain, Milena, Veronique - e tutto il Team di Avaaz

martedì 3 marzo 2009

Salviamo il Boldù

SALVIAMO IL BOLDU'

Io non so a chi sia imputabile la colpa per l'imminente chiusura del veneziano Centro Culturale Boldù (situato a Cannaregio), so solamente che l'Ulss che fino ad ora aveva concesso gli spazi ha annunciato la revoca di questa concessione.
L'indignazione è grande e mi porta a voler far sentire, ai miei concittadini e all'amministrazione pubblica, la mia voce e quella di chi ha manifestato ieri (martedì) davanti al Boldù; trovo la possibilità della chiusura un fatto di profonda miopia per uno svariato numero di motivo che elencherò:
- un centro culturale del genere è un inestimabile punto di riferimento,anche perché si è sempre posto come contenitore aperto e valvola di sfogo per la creatività giovanile che difficilmente in una città museo come Venezia riesce a trovare spazi adeguati,
- un luogo del genere ha un'importante funzione come catalizzatore della propositività e della progettualità giovanile, la sua valenza sociale va ben oltre la pura aggregazione,
- senza dubbio è un'esperienza estremamente importante, che non si può e non si deve cancellare con un colpo di spugna: cittadini che si sono organizzati e si associati al fine di costruire legalmente uno spazio autogestito a servizio della città per dare spazio ad arte, cultura e socialità senza fine di ottenere profitto,
- la storia: il centro è aperto dal 2001, otto anni di servizio nei quali ha creato un'invidiabile rete di contatti umani, artistici e associativi che sono un'enorme ricchezza e patrimonio che non devono essere sprecati,
- eliminare i fattori di “ben vivere” e i servizi al cittadino, che ne o aumentano la qualità della vita, è sempre uno sbaglio e a maggior ragione lo è a Venezia, che soffre del fenomeno dello spopolamento,
- come si può pensare di arginare la fuga di cervelli soprattutto in campo artistico, di riuscire a trattenerli o addirittura ad attrarli se si eliminano quei luoghi dove c'è un fermento culturale vivo, uno scambio autentico, una possibilità reale di espressione, esposizione e visibilità per le proprie proposte?

So bene di cosa parlo sono presidente di Luoghi Comuni un'associazione culturale mestrina che ormai da anni si occupa di riappropriazione artistica degli spazi, di eventi che promuovano la cultura e un'aggregazione propositiva da parte dei giovani; conosco le difficoltà di organizzare attività, di riuscire ad avere in concessione un luogo per esse, di fare fronte a bilanci risicati e di riuscire a fare le cose con tanto cuore, olio di gomito e pochi mezzi.
Sono convinto che la chiusura del Boldù sarebbe un'enorme perdita per la città e per questo chiedo, anche a fronte dell'ampia mobilitazione sia fisica che virtuale (soprattutto su Facebook vedi qui), che l'amministrazione si impegni e si faccia carico della volontà dei cittadini che le hanno dato il mandato in un'ottica di fiducia e lungimiranza di trovare una soluzione intercedendo presso l'Ulss o assumendosi la responsabilità di garantire un altro spazio adeguato perché l'esperienza del Boldù possa continuare.

Paolo Ticozzi http://paoloticozzi.blogspot.com
presidente dell'associazione Luoghi Comuni

petizione contro la sede di forza nuova a bergamo

Giusto qualche intervento fa avevo riportato alcune parole di Enzo Biagi più che mai attuali. Si sono verificati episodi deprecabili durante una manifestazione a Bergamo durante l'apertura di una sede di FN.


Leggete la petizione qui sotto e firmatela qui


Sabato 28 febbraio la città di Bergamo ha dovuto subire una doppia vergogna: da un lato vedeva i fascisti di Forza Nuova [partito di chiara ispirazione neofascista, capeggiato da un ex terrorista, Roberto Fiore] liberi di sfilare armati di caschi e bastoni inneggiando alle pagine più tristi della storia italiana, dall'altro vedeva anche una polizia di stato compiere veri e propri rastrellamenti e arresti di manifestanti che si opponevano all'apertura della sede di FN.
I video circolati in rete, le fotografie fornite dal movimento antifascista inchiodano la Questura alle proprie responsabilità, ovvero di aver protetto e fatto sfilare impunemente i neofascisti e di aver premeditato aggressioni a freddo ai manifestanti che invece vogliono una Bergamo antifascista, antirazzista e solidale.
Probabilmente le nuove direttive del ministro Maroni sono queste: protezione agli squadristi, botte e denunce a chiunque tenti di opporsi, portate da una polizia definita "professionale" dal Prefetto e che ha agito su ragazzi inermi e a mani alzate, travisandosi il volto con il chiaro intento di rendersi irriconoscibili e accanendosi sui manifestanti antifascisti che, a iniziativa ormai conclusa, stavano tornando alle proprie case.
Pensiamo che quello che ha vissuto Bergamo sabato 28 febbraio sia un'onta alla sua tradizione antifascista e democratica di città accogliente e aperta, indichiamo come responsabile la Questura che ha permesso e orchestrato tutto questo.
Chiediamo
- la chiusura della sede di Forza Nuova, vero e proprio covo di fascisti che non hanno alcun legame con il territorio di Bergamo
- le dimissioni di un questore, Dario Rotondi, che ha fatto scatenare una caccia all'uomo nel centro di Bergamo, guidando rastrellamenti, pestaggi e cariche a freddo, probabilmente per compiacere le nuove direttive di governo su ordine pubblico e sicurezza, proteggendo e scortando i fascisti in un corteo non autorizzato contraddistinto da slogan di chiara matrice fascista e dall'ostentazione di spranghe e armi
- l'accertamento di tutte le responsabilità delle forze dell'ordine che hanno picchiato e arrestato in maniera inconsulta, colpendo con premeditazione manifestanti che, inermi, tornavano verso le proprie case
- denunciamo le contiguità fra Forza Nuova e la destra "in doppiopetto" bergamasca e la protezione e l'impunità che la questura ha accordato ai neofascisti

nessuno spazio a Bergamo per i fascisti



Per firmare la petizione link qui

Se volete qualche documento sull'accaduto guardate il video che trovate qui


ricordo la frase di Biagi:
"Non sarò mai d'accordo con quelli che difendono coloro che dicono cose aberranti perché hanno il diritto di esprimere la loro opinione. La Costituzione italiana parla chiaro: l'apologia è un reato, e mai come in questo caso è valido il detto 'meglio prevenire che curare'"
-Enzo Biagi-

lunedì 2 marzo 2009

Rinviati a giudizio i dirigenti della Solvay di Ferrara

su Carmilllaonline un articolo sul rinvio a giudizio dei dirigenti della Solvay di Ferrara,
perchè non solo noi a Marghera abbiamo avuto il CVM con il petrolchimico e la relativa tragica catastorfe umana.
Nella speranza che se qualcuno sapeva e ha taciuto ne paghi le conseguenze,perchè non è tollerabile alcuna omissione quando c'è in ballo la salute e la vita di esseri umani.

Dimenticavo il link all'articolo, eccolo qui

abbinare il referendum alle elezioni europee

Testo preso da qui

Abbiamo in questo momento tre obblighi elettorali: elezioni europee, amministrative, referendum sulla legge elettorale. Il buon senso suggerisce di accorparle in un'unica scadenza. Ma il Governo ha deciso di abbinare in un'unica data soltanto le prime due consultazioni. E appare intenzionato a far tenere in data separata il voto referendario. Il motivo? Dato che molti partiti sono contrari al referendum e si propongono di farlo fallire, si fa affidamento su un'estenuante tour de force che tra amministrative (primo e secondo turno), Europee e Referendum, potrebbe proporre ai cittadini di recarsi alle urne per ben tre domeniche di fila (7-14-21 Giugno 2009!!).
Inoltre, votare il referendum in data separata comporta un costo per la collettività di circa 400 milioni di euro. In tempi difficili come questi sarebbe bene utilizzare tali risorse per altri scopi.

Se credi che sia inaccettabile sprecare tutti questi soldi per impedire di fatto all'opinione pubblica di esprimersi sul tema della riforma elettorale, allora sostieni questo gruppo, diffondilo tra i tuoi contatti, esprimi il tuo dissenso, aiutaci a portare all'attenzione dei mass media questo messaggio. Seguici, siamo anche su politichiamo.it
referendumelettorale.org



gruppo in facebook cui aderire per sostenere l'iniziativa

Video
Estratto della: Conferenza stampa del Comitato Promotore Referendum Elettorali dalla Sala delle conferenze Camera dei Deputati – Data 25/02/09

domenica 1 marzo 2009

Wu Ming - riflessioni a 10 anni da Q


"È impossibile sminuire le nostre responsabilità. Noi Wu Ming fummo tra i più zelanti nell'esortare la gente ad andare a Genova, e più di altri aiutammo il potere a tendere l'imboscata. Dopo il bagno di sangue, ci occorse un bel po' di tempo - e molto rimuginare - per capire quali fossero stati i nostri errori, quelli specifici, nel quadro più ampio degli errori del movimento." - Wu Ming


I Wu Ming nell'ultimo numero della loro newsletter Giap
(a mio parere estremamente bello, profondo e toccante)

hanno raccontato parte della loro storia:
di come abbiano deciso di scrievere Q come Luther Blisset e di come questo sia abdati ad incidere sulla realtà con l'ausilio del mito, proprio nel periodo caldo del "movimento", G8 compreso.

Ammettono errori e non negano talvolta di non essere stati abbastanza lungimiranti, e di essersi lasciati andare, a fin di bene, ad un mito un po' tecnicizzato.

ecco qui il link

Intervista a Gioacchino Genchi

Intervista a Gioacchino Genchi, video dal blog di Beppe Grillo

Enzo Biagi un articolo del 2006

Da un articolo del 2006 di Enzo Biagi (leggibile qui) che mi ha inviato un'amica ho estrapolato due frasi del tutto attuali.

Il soggetto della prima sono i gruppi neo-fascisti:
"Non sarò mai d'accordo con quelli che difendono coloro che dicono cose aberranti perché hanno il diritto di esprimere la loro opinione. La Costituzione italiana parla chiaro: l'apologia è un reato, e mai come in questo caso è valido il detto 'meglio prevenire che curare'"
-Enzo Biagi-
La seconda è sulla MEMORIA:
"Noi cronisti raccontiamo la storia quando si sta svolgendo e i giornali del nostro tempo parlano di manifestazioni che portano distruzione, di risse negli stadi, di coltellate agli extracomunitari, sintomi di malessere e di cupi sentimenti che vanno ben oltre la cronaca. Il passato, alla luce di questi fatti, è una lezione inascoltata. Come è la storia."
-Enzo Biagi-


Obama difenderà il suo piano economico contro le lobby

Finalmente qualcuno di almeno apparentemente serio che pare mantenere quello che dice.
La gioia più grande che sia il presidente degli USA, forse colui che può influenzare di più questo nostro triste mondo malato

ecco i link1 (adnkronos) link2 (Repubblica) alla notizia in cui dice che rimarra ferreo a difendere il proprio piano economico anche se andrà contro molti interessi delle lobby che tenteranno di ostacolarlo.

sabato 28 febbraio 2009

Da Facebook non c’è ritorno

Da Facebook non c’è ritorno

da 2puntozeropertutti, un articolo su facebook e sui social network rivolto ai genitori ma non solo...
tratta anche del problema che facebook mantiene una copia dei dati anche dopo averli cancellati

qui l'articolo link

Il Boldù rischia la chiusura

Il centro culturale Boldù (qui) rischia la chiusura.
Una realtà importante per Venezia e per i suoi giovani.

Questo il comunicato dei ragazzi che lo gestiscono:
"Nessuno scherzo di Carnevale. E' proprio così. Senza preavviso. Senza spiegazioni. Senza ragioni.
La dirigenza dell'Ulss di Venezia (che ci concede lo spazio) ha deciso di ritirare la disponibilità degli spazi per le nostre attività culturali.
Uno sgombero a tutti gli effetti. Se ne sono infischiati delle valenze culturali, aggregative e sociali del Centro Culturale Il Boldù.
Ovviamente, non siamo disposti ad accettare silenziosamente questa decisione e quindi, se entro lunedì la vicenda non si dovesse risolvere (però lo riteniamo molto difficile), da martedì alle 19.30 inizierà un presidio/protesta davanti al portone del Boldù. Vi abbiamo sempre invitato a partecipare alle nostre attività culturali. Questa volta, invece, vi chiediamo uno sforzo in più, di sostenerci in questa "battaglia". Tutti a riempirsi la bocca di paroloni sui giovani e sulla Venezia morente: questa è l'occasione per dimostrare che non è così. Sono semmai altri a volerla far morire.
Chi non vuole che il Boldù chiuda porti almeno un paio di amici o amiche. Dobbiamo essere numerosi. Mamme, nonne, cani, gatti e parenti sono ben accetti.
Presidio/Protesta
(Davanti al portone del Boldù)
Martedì, Mercoledì e Giovedì dalle 19.30
Spritz, Musica,..."

per aderire all'evento in Facebook link

giovedì 26 febbraio 2009

Vita embrionale

Racconto per riflettere su Carmilla

Vita Embrionale

Perché i romeni stuprano le donne italiane?

Perché i romeni stuprano le donne italiane?
da EveryOne gruppo di cooperazione internazionale sui diritti umani

http://www.everyonegroup.com/it/EveryOne/MainPage/Entries/2009/2/17_Perche_i_romeni_stuprano_le_donne_italiane.html

martedì 24 febbraio 2009

Battisti, il Brasile e l’Italia : principi di Bernard-Henri Lévy

Battisti, il Brasile e l’Italia : principi
di Bernard-Henri Lévy

http://www.carmillaonline.com/archives/2009/02/002951.html


Pubblicato in internet da Carmilla on line, che dispone di un'ampia serie di articoli e analisi sul caso Battisti.
buona lettura, buona informazione e riflessione

domenica 22 febbraio 2009

mercoledì 18 febbraio 2009

quali parole in pixel

Il primo intervento di ogni blog ha un carattere programmatico e neppure questo si esimerà dall'averlo. Un intervento da poco, che non necessita alcuna anestesia, una piccola incisione per ricordarmi cosa dovrò scrivere in futuro.

Le cose cui voglio dare spazio sono:

- partecipazione
- raccolte firme
- petizioni
- vita pubblica
- associazionismo
- altri stili e modi di vita
- arte
- creative commons
- complessità
- Mestre
- musica
- scrittura
- eventi

ovviamente non trascurerò le realtà cui prendo parte:

- l'associazione Luoghi Comuni link
- il gruppo musicale Dulcamara link
- il gruppo giovani di danze popolari di Marghera
- il gruppo informale gli Sballati
- Fotosensibili link


Vorrei che questo spazio inoltre mi fosse utile per riuscire a dare una forma compiuta ai miei pensieri sul mondo.
Qui si troveranno le mie idee per migliorare la situazione attuale della società

AmicoAlbero: Caso Piruea Utlimo Atto

Pubblico questa lettera di AmicoAlbero associazione a tutela del verde cui aderisco.
Da tempo si sta battendo perché il parchetto di via Pio X a Mestre non venga abbattuto per far posto ad un condominio, a causa di un complesso affare che porta tra l'altro a liberare dall'edificio Cel-Ana la torre dell'orologio di Mestre.


ass. AmicoAlbero

Caso PIRUEA ultimo atto

Fiato alle trombe finalmente l'affare PIRUEA è arrivato alla sua degna conclusione dopo un iter legislativo un po' controverso. Tuttavia la maggioranza che regge questo Comune, abilmente guidata, imboccata ed adeguatamente redarguita dal suo Sindaco, ha retto sempre, monoliticamente o quasi. Impermeabile a idee, considerazioni o proposte, instancabilmente presentate da una sessantina di Associazioni che operano nel territorio comunale, regionale e nazionale.

Per citarne alcune: Amicoalbero, Lipu, Italia Nostra, wwf Queste si erano fatte portavoce di migliaia di cittadini, che si contrapponevano ad una ottusa politica di cementificazione nel centro di Mestre, già ampiamente compromesso, a scapito dell'ultimo lembo di verde dell'ex Parco Ponci.

In pratica un gruppuscolo di eletti, che ha avuto un mandato elettorale per gestire la Cosa Pubblica, nell'interesse dei cittadini, ha tralasciato di deliberare in ordine alle esigenze di quelli ed in modo abbastanza inspiegabile, ma solo per i non maliziosi, ha favorito esclusivamente qualche privato cittadino.

La fiducia posta in Consiglio Comunale per l'approvazione del PIRUEA CelAna avrà coseguenze negative di tipo paesaggistico, estetico, sulla salute dei cittadini, sul traffico, sugli assetti futuri delle attività del mercato e soprattutto sulle tasche dei contribuenti che, al posto di finanziare opere di interesse comune, finanzieranno soggetti privati. Il tutto con l'abbattimento di alberi sani e funzionali alla creazione di un microclima necesssario a chi frequenta il centro di Mestre: anziani, giovani, uccelli ed altri animali. Non c'è che da essere tristi, con rabbia.
Bolgan Rosanna

--
AmicoAlbero via col moschin 18
ogni 2° e 4° mercoledì del mese
alle 18:30

martedì 17 febbraio 2009

Kansas City Shuffle

Da segnalare su carmillal'articolo
Kansas City Shuffle