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martedì 3 marzo 2009

Salviamo il Boldù

SALVIAMO IL BOLDU'

Io non so a chi sia imputabile la colpa per l'imminente chiusura del veneziano Centro Culturale Boldù (situato a Cannaregio), so solamente che l'Ulss che fino ad ora aveva concesso gli spazi ha annunciato la revoca di questa concessione.
L'indignazione è grande e mi porta a voler far sentire, ai miei concittadini e all'amministrazione pubblica, la mia voce e quella di chi ha manifestato ieri (martedì) davanti al Boldù; trovo la possibilità della chiusura un fatto di profonda miopia per uno svariato numero di motivo che elencherò:
- un centro culturale del genere è un inestimabile punto di riferimento,anche perché si è sempre posto come contenitore aperto e valvola di sfogo per la creatività giovanile che difficilmente in una città museo come Venezia riesce a trovare spazi adeguati,
- un luogo del genere ha un'importante funzione come catalizzatore della propositività e della progettualità giovanile, la sua valenza sociale va ben oltre la pura aggregazione,
- senza dubbio è un'esperienza estremamente importante, che non si può e non si deve cancellare con un colpo di spugna: cittadini che si sono organizzati e si associati al fine di costruire legalmente uno spazio autogestito a servizio della città per dare spazio ad arte, cultura e socialità senza fine di ottenere profitto,
- la storia: il centro è aperto dal 2001, otto anni di servizio nei quali ha creato un'invidiabile rete di contatti umani, artistici e associativi che sono un'enorme ricchezza e patrimonio che non devono essere sprecati,
- eliminare i fattori di “ben vivere” e i servizi al cittadino, che ne o aumentano la qualità della vita, è sempre uno sbaglio e a maggior ragione lo è a Venezia, che soffre del fenomeno dello spopolamento,
- come si può pensare di arginare la fuga di cervelli soprattutto in campo artistico, di riuscire a trattenerli o addirittura ad attrarli se si eliminano quei luoghi dove c'è un fermento culturale vivo, uno scambio autentico, una possibilità reale di espressione, esposizione e visibilità per le proprie proposte?

So bene di cosa parlo sono presidente di Luoghi Comuni un'associazione culturale mestrina che ormai da anni si occupa di riappropriazione artistica degli spazi, di eventi che promuovano la cultura e un'aggregazione propositiva da parte dei giovani; conosco le difficoltà di organizzare attività, di riuscire ad avere in concessione un luogo per esse, di fare fronte a bilanci risicati e di riuscire a fare le cose con tanto cuore, olio di gomito e pochi mezzi.
Sono convinto che la chiusura del Boldù sarebbe un'enorme perdita per la città e per questo chiedo, anche a fronte dell'ampia mobilitazione sia fisica che virtuale (soprattutto su Facebook vedi qui), che l'amministrazione si impegni e si faccia carico della volontà dei cittadini che le hanno dato il mandato in un'ottica di fiducia e lungimiranza di trovare una soluzione intercedendo presso l'Ulss o assumendosi la responsabilità di garantire un altro spazio adeguato perché l'esperienza del Boldù possa continuare.

Paolo Ticozzi http://paoloticozzi.blogspot.com
presidente dell'associazione Luoghi Comuni

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